Blog SwissNitroFerrari

Nuova Ferrari Daytona SP3: la nuova “Icona” con il 6.5 V12 da 840 CV

La nuova Ferrari Daytona SP3 è l’ultima nata del programma “Icona Ferrari” dopo la Monza SP1 e Monza SP2, un progetto volto a rievocare i concetti nonché i miti del passato rielaborandoli in chiave moderna. La nuova creazione – e capolavoro – del Centro Stile Ferrari, sotto la lungimirante e sofisticata mano di Flavio Manzoni, vuole essere un chiaro rimando alle Sport Prototipo degli anni ’60. Un mondo così lontano dai giorni nostri che gli appassionati e clienti VIP del cavallino richiamano a gran voce. Questo è la nuova Daytona SP3: un inno alla purezza del piacere di guida, un elogio della semplicità e un telo rosso verso i designer, qui “svincolati” alle rigide regole degli ingegneri e dell’aerodinamica.

Solo 599 gli esemplari che verranno prorotti di tale modello, ad un prezzo di partenza di 2 milioni di euro iva inclusa.
La nuova Ferrari Daytona SP3 nasce dalle “ceneri” della Ferrari LaFerrari, la prima Hypercar ibrida del cavallino che ha visto la luce nel 2013 e da cui la Daytona SP3 ne raccoglie l’eredità e la piattaforma. Troviamo infatti una vasca centrale interamente realizzata in carbonio T800 e materiali compositi distesi a mano. Tecnologie derivate dal mondo della Formula 1 indispensabili per poter assicurare performance ai vertici della categoria, con una rigidità strutturale notevole e un peso più che contenuto (1.485 kg a secco, 44% sull’anteriore e 56% sull’asse posteriore). Su portiere e brancardi troviamo invece una fibra T1000, per supportare la struttura durante possibili urti laterai. È stato impiegato anche Kevlar e materiali termoplastici, con tecnica di cottura in autoclave a 130 e 150 gradi. Le estremità della vettura sono invece realizzate in acciaio alto resistenziale e alluminio.

Il sedile del guidatore è integrato nella vasca in carbonio, mentre sono il volante e la pedaliera a spostarsi longitudinalmente per poter offrire la miglior posizione di guida all’interno della ristretta cella dell’abitacolo, particolarmente luminosa grazie all’impiego di ampie superfici vetrate della soluzione “Canopy” e al tetto rimovibile, tipico delle versioni Targa. Le sedute sono disponibili in tre diverse taglie, selezionabili dal cliente in fase di acquisto.

In posizione rigorosamente centrale-posteriore troviamo il leggendario 6.5 V12 aspirato di Ferrari (F140HC), portato ora a 840 CV e 697 Nm di coppia massima, senza l’impiego di alcun sistema di elettrificazione. Si raggiunge così il valore di 129 cv/l, sorprendente per un’unità aspirata. Il capolavoro di Maranello è stato rivisto rispetto a quello impiegato sulla più recente Ferrari 812 Competizione grazie all’impiego di bielle in titanio (40% più leggere) e un nuovo materiale per il rivestimento dei pistoni, per ridurre attriti e frizioni. L’obiettivo era quello di limitare al massimo l’inerzia e il peso complessivo, motivo per il quale si è scelto di impiegare uno spinotto rivestito in Diamond-Like Carbon (DLC) che consente di ridurre il coefficiente di attrito all’interno dei cilindri.

Youtube ADV

Dal mondo della Formula 1 deriva la tecnologia che gestisce l’apertura e la chiusura delle valvole, definitiva come “dito a strisciamento”, riducendo le masse traslanti e ottimizzare le performance. Rivista anche l’aspirazione, ora più compatta per assicurare potenza agli alti regimi (la linea rossa è posta a 9.500 giri) mentre un sistema di trombette a geometria variabile dona una curva di coppia particolarmente ampia e vigorosa. Ulteriormente sviluppata la tecnologia del sistema di iniezione diretta GDI a 350 bar: una serie di sensori fornisce una quantità illimitata di feedback al sistema di controllo per poter aggiustare la pressione degli elettro-iniettori. Sono state così ridotte del 30% le emissioni rispetto al passato, ottenendo 10 Cv extra e maggior reattività durante l’erogazione. Le prestazioni dichiarate da Ferrari sono strabilianti, 0-100 km/h concluso in 2,85 secondi e 7,4 secondi sullo 0-200 km/h, per una velocità massima superiore a 340 km/h.
Michael Leiters, Chief Technology Officer Ferrari ci spiega: “L’ibrido? Abbiamo scelto di puntare su un’auto diretta, non troppo complessa, che richiamasse la purezza di guida richiesta da un vero gentleman driver. Ci sono tante tecnologie che lavorano per assicurare tali performance e un così grande coinvolgimento alla guida. Non abbiamo quindi ritenuto opportuno rischiare di compromettere tale obiettivo per puntare a potenze maggiori.“

Al momento dell’unveal della vettura, avvenuto presso una prestigiosa location nel centro di Firenze, a Villa Cora, non siamo riusciti a trattenere l’emozione. Tra lo stupore della stampa e l’incredulità di alcuni ospiti, l’espressione più comune è stata “sono senza parole“. Flavio Manzoni ci ha raccontato essere particolarmente orgoglioso di questa realizzazione, in cui il Centro Stile Ferrari ha avuto la possibilità di sfruttare al massimo le potenzialità della piccola cella in carbonio per dare vita ad una nuova icona di stile, ricevendo per la prima volta una sorta di “carta bianca” su cui lavorare, senza particolari vincoli ingegneristici o aerodinamici.
“La nuova Daytona SP3 va al di là del concetto di auto stessa, vuole essere una scultura, un’opera d’arte senza compromessi. L’obiettivo era proiettare la classicità delle sport prototipo anni ’60, come la 330 P4, la 350 Can Am o la 512 S nell’era moderna, senza replicarne la linea in modo nostalgico ma creando una nuova identità per un oggetto destinato a diventare un gioiello senza tempo da collezionare e, soprattutto, guidare. È pensata per questo”. Così Flavio Manzoni ci spiega il suo punto di vista sulla vettura.

Le forme classiche vengono replicate alla perfezione dalle sue linee dolci ma sagomate e decise al tempo stesso. Una perfetta fusione tra semplicità ed eleganza nella parte alta con la tecnica e la funzione della parte bassa. Un contrasto tra i due piani che i designer di Flavio Manzoni hanno cercato di amalgamare alla perfezione senza nascondere una certa tendenza verso un approccio futuristico e innovativo. La Daytona SP3 non vuole solo essere un richiamo al passato, ma un esercizio capace di proporre soluzioni innovative ed esprimere al meglio le capacità di Ferrari. Non è infatti presente aerodinamica attiva, ma tutto è generato dalla sua silhouette e dalle forme scavate della sua linea.
Basta guardare il frontale, basso e appuntito, dotato di un innovativo S-duct che “pesca” aria da sotto il muso elevandola con un percorso ad “Y” ai lati del vano anteriore. Sempre nel frontale i due flap in carbonio sotto ai gruppi ottici generano deportanza così come le appendici ai lati del muso, che a loro volta puliscono i flussi e convogliano l’aria verso la fiancata. Sopra ai proiettori a LED troviamo due “palpebre” in grado di ritrarsi nella carrozzeria del cofano scoprendo gli abbaglianti. Lateralmente spiccano i nuovi cerchi in lega da 20″ all’anteriore e da 21″ al posteriore, dove trovano posto delle immense Pirelli P Zero da 345/30 r21 specifiche per lei. Le portiere ad apertura verticale nascondono due canali: uno dall’accesso superficiale che conduce fino ai radiatori di cambio, olio motore e frizione posti tra la portiera e l’asse posteriore e uno interno, che estrae i flussi dal vano ruota anteriore. Due nuovi condotti interni alla vettura, chiamati “Camini“, raccolgono l’aria dal sottoscocca carenato e la proiettano fuori dalle due feritoie poste sopra al voluminoso passaruota posteriore, generando deportanza in maniera analoga all’ S-duct del frontale.
La nuova Ferrari Daytona SP3, essendo un’auto targa, è dotata di un pannello in carbonio per il tetto che è asportabile, anticipando una superficie cromata che conduce fino al punto luce da cui si intravede il leggendario V12, collocato il più in basso possibile per ridurre l’altezza del baricentro. Le forme sono così fluide lungo tutta la coda, conducendo verso il culmine di essa che è rivolto verso l’alto, con un profilo lineare del suo spoiler. Questo è rigorosamente integrato, non mobile, come vuole la filosofia di questa vettura – e di Ferrari in generale. Una sottile linea LED ne percorre la forma, sotto al quale si presenta una voluminosa e carismatica griglia orizzontale indispensabile per estrarre aria calda dal vano motore, oltre che rimandare con la memoria alla linea delle 330 P3 e P4.

In posizione centrale si palesa il nuovo impianto di scarico a doppio terminale cromato rettangolare, rivisto nei materiali e nell’impronta sonora, così da donare un timbro molto più coinvolgente ed energico rispetto a quanto fatto fino ad oggi da Ferrari. Sotto ad esso si ritrova l’imponente estrattore in carbonio, dalle forme già note della Sp1 e Sp2 ma in grado di estrarre ancora più aria dal sottoscocca e generare un effetto suolo senza precedenti. L’aerodinamica passiva della nuova Daytona SP3 è in grado di generare un carico massimo di 230 kg oltre i 250 km/h.
Un grande studio ha richiesto la progettazione dei nuovi interni della Ferrari Daytona SP3, unici rispetto a qualsiasi altra sportiva del cavallino. Il cockpit riprende il volante in carbonio e la strumentazione digitale curva da 16 pollici già vista su Ferrari Roma e SF90 Stradale ma ne rielabora le forme per donare maggior senso di leggerezza e briosità, con piani sovrapposti e fenditure nei pressi del parabrezza. Sedendoci a bordo non possiamo non sentirci come un pilota di Le Mans degli anni ’60, con una cabina stretta e molto ariosa, circoscritta intorno al posto di guida. Il sedile integrato con la vasca in carbonio è dotato di una sorprendente comodità, “come un drappo di imbottitura calato sulla piattaforma senza soluzioni di continuità, da parte a parte” spiega Manzoni. Al centro del tunnel troviamo il classico cancelletto Ferrari per la selezione della marcia, ma tutto poi si comanda dal nuovo volante con comandi Touch, dietro al quale si presentano due bellissimi paddle in carbonio lucido. La cura per i materiali, le superfici, la cucitura delle cinture a quattro punti e la finitura del poggiatesta “sganciato” dal sedile sono davvero impressionanti.

Youtube ADV

La nuova Ferrari Daytona SP3 sarà prodotta in soli 599 esemplari (100 in più di SP1 e SP2 per via di un’omologazione mondiale) tutti già venduti ad un prezzo base, in Italia, di 2 milioni di euro incluse tasse. Il Direttore Commerciale e Marketing di Ferrari, Enrico Galliera ci ha spiegato con orgoglio quanto i circa 500 clienti invitati a visionare la vettura fossero emozionati, entusiasti e sorpresi dell’auto. 500 i clienti VIP che hanno potuto già ordinare l’auto, rispettando i rigidi requisiti richiesti per potersi aggiudicare uno slot per tale programma Icona, più altri 99 clienti che, per diversi motivi, non hanno potuto presenziare, acquistando comunque il nuovo capolavoro di Maranello.
La produzione sarà avviata da inizio 2022, con le prime consegne previste tra fine 2022 e metà 2024, dopo il quale potrà essere introdotta la quarta componente della famiglia Ferrari Icona.

 

 

Apri chat
1
Chiama senza impegno!
Buongiorno,
posso aiutarti?